Quasi la totalità dei cittadini ucraini ha espresso il suo consenso – nel referendum indetto dalla Russia – ad annettere i territori ucraini.
Dal 23 settembre fino alla giornata del 27, le urne sono rimaste aperte per permettere ai cittadini ucraini di esprimere il loro parere sull’annessione di quattro territori ucraini alla Rusia. Nella fattispecie si parla delle province di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia. Si è dato il via all’apertura delle urne per il referendum sull’annessione alla Russia. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky si è rivolto ai russi: “Protestate contro mobilitazione”.
Il voto
Secondo quanto dichiarato dal quotidiano Tass, il voto si è svolto “porta a porta e nelle comunità per motivi di sicurezza”. Ai referendum hanno partecipato anche giovani dai 13 ai 17 anni, nonché ragazzi provenienti dall’orfanotrofio. “Per poter rafforzare il controllo sull’affluenza, i minori dovranno essere accompagnati ai seggi dai genitori, i tutori o i rappresentanti dei cosiddetti orfanatrofi dei territori temporaneamente occupati”. Lo hanno riferito i media ucraini.
I seggi erano composti ugualmente a quelli delle normali elezioni. Secondo quanto dichiarato da Tass, è stato possibile votare anche in Russia. Stampate 1,5 milioni di schede nell’autoproclamata repubblica di Donetsk. Invece nelle regioni di Zaphorzhzhia e Kherson sono state stampate, rispettivamente, 500mila e 750mila persone sui registri dei votanti.
Pare che il risultato del “referendum farsa” – così lo ha chiamato Zelensky – abbia riscontrato il 97% dei consensi per l’annessione delle quattro regioni dell’Ucraina orientale controllate dalle forze russe. Ciò significa che il 97% degli ucraini è favorevole all’annessione dei territori alla Russia.
A riferirlo i dati preliminari della Commissione elettorale. I primi risultati diffusi dalla Commissione elettorale russa hanno conteggi compresi tra il 12 e il 20% dei voti. E preannunciano il sostegno del popolo ucraino nell’annessione ai vari territori.
Maggiore consenso da parte delle autorità delle regioni di Kherson e Zaporizhzhi, che hanno annunciato formalmente la vittoria dei ‘sì’. “I referendum si sono conclusi. I risultati sono chiari. Bentornati a casa, in Russia!”. Sono queste le parole del vice presidente del Consiglio di sicurezza della Federazione, Dmitry Medvedev, sul suo canale Telegram.